L’edificio, di proprietà delle Assicurazioni Generali, fu realizzato tra il 1897 e il 1901 su progetto di Luca Beltrami.
L’arch. Luca Beltrami e l’ing. Luigi Tenenti ricevettero incarico per la progettazione di Palazzo Venezia nell’aprile del 1897.
L’edificio doveva essere destinato in parte a sede degli uffici della Compagnia (rami Assicurazione Vita, Incendi, Trasporti, Grandine ed Infortuni sul lavoro) e in parte per negozi, uffici commerciali ed abitazioni.
Riguardo alla decorazione esterna dell’edificio, si richiedeva che fosse “corrispondente all’importanza dell’ubicazione e all’estensione delle fronti, e conseguisse un effetto estetico con purezza di linee, opportuna distribuzione delle masse, larghezza di decorazioni e nobiltà dei materiali, più che con profusione di ornamenti”
Il fronte su piazza Cordusio, che costituisce uno degli elementi caratterizzanti l’intera piazza, richiese l’ideazione di un motivo architettonico che giustificasse una soprelevazione in grado di imprimere all’edificio quel carattere di monumentalità che veniva richiesto per distinguerlo da un edificio di semplice abitazione.
In base al contratto i lavori di demolizione delle costruzioni esistenti dovevano iniziare nell’ottobre 1897 per terminare 5 mesi dopo. Entro la fine dell’anno si arrivò alla costruzione del tetto e i lavori terminarono nel 1901.
La costruzione di tutti e tre i fronti venne realizzata in ceppo gentile, materiale che “si presta particolarmente per una decorazione architettonica a larga profilatura e misurata ornamentazione”, mentre nella parte basamentale, per una altezza di m. 1,70 venne utilizzato serizzo di Valmasino, più resistente ai deterioramenti. Per la decorazione della nicchia centrale, ove era necessaria una maggiore nettezza dei profili, venne utilizzata pietra di Viggiù.
Certo, dal punto di vista urbano, l’intervento più consistente e significativo fu la demolizione, nel 1962, dell’edificio ex Guenzati sul fronte di via Mercanti, definito “architettura ottocentesca priva di particolari caratterizzazioni e quindi non tale da lasciare rimpianti”, e la successiva costruzione dell’edificio progettato dall’arch. Antonio Cassi Ramelli, sempre per Generali, e realizzato tra il 1963 e il 1964.
Interventi previsti per il restauro delle facciate.
Sono previsti interventi di pulitura con diversi sistemi e con criteri di selettività dello sporco (dai più blandi – acqua nebulizzata – ai più efficaci – microaerabrasivatura – in presenza di incrostazioni resistenti) e alla rimozione di strati recenti di pitture a base polimerica. Successivamente si procederà alle struccature e sigillature, al consolidamento corticale, alla protezione superficiale.
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La figura di Luca Beltrami
Luca Beltrami (Milano 1854 – Roma 1933), compì primi studi con indirizzo tecnico e successivamente frequentò l’Accademia di Belle Arti a Brera, che poi abbandonò per seguire Camillo Boito alla scuola di Architettura del Politecnico di Milano dove si laureò nel 1876. Nello stesso anno si trasferì alla École des Beaux-Arts di Parigi, che tuttavia non frequentò assiduamente per dedicarsi a viaggi di studio e a frequentazioni di cantieri importanti.
Rientrato a Milano nel 1878, assunse l’incarico di professore di architettura pratica alla Accademia di Belle Arti e quindi al Politecnico. Nel 1892 fondò la rivista “Edilizia Moderna”.
Fu eminente teorico e operatore militante nel campo del restauro, che basava le sue scelte sulla veridicità della storia e dei documenti; fu uno dei pochi a preoccuparsi non solo del monumento in sé ma anche del contesto, sulle basi di una documentazione storica relativa alla vita e alle trasformazioni urbane, piuttosto che sugli assunti e sulle suggestioni del restauro romantico.
Fu infatti portatore di una molteplicità di attitudini che facevano di lui un architetto, storico e restauratore, che considerava il presente come la conseguenza del passato e fondava quindi le scelte dell’attualità sulla conoscenza storica.
A lui si deve gran parte dell’attuale aspetto di Piazza della Scala a Milano. Fu lui infatti a realizzare gli edifici più importanti sui lati non occupati dal Teatro: Palazzo Beltrami (1886), Palazzo de La Permanente (1886), la facciata di Palazzo Marino (1888-1892), il Nuovo Palazzo della Banca Commerciale (1923-1927). Compie inoltre numerosi restauri di edifici medievali e rinascimentali (Castello Sforzesco di Milano, Rocca Sforzesca di Soncino, campanile di San Marco a Venezia). Tra le altre opere famose ricordiamo la Sinagoga centrale di Milano (1892) e la Nuova sede del Corriere della Sera (1904) e, naturalmente, il Palazzo Venezia per le Assicurazioni Generali.
Trasferitosi a Roma nel 1920, architetto del Vaticano dal 1922, costruì fra l’altro la nuova Pinacoteca Vaticana. Fra le sue pubblicazioni sono da ricordare specialmente gli studi su Leonardo, fra i quali una trascrizione del codice Trivulziano. Fu deputato (1890-97) e dal 1905 senatore del Regno. Morì a Roma nel 1933.