Con il racconto di oggi vi facciamo viaggiare un po’, vi portiamo lontano da Milano e andiamo a Trieste, dove da qualche mese, è iniziato un nuovo cantiere.
Lavorare qui non è facile, l’inverno è rigido, la situazione meteorologica cambia improvvisamente e a tenerti compagnia c’è spesso il vento…la famosa Bora che, credetemi, in certi momenti è una presenza davvero fastidiosa!
I nostri restauratori stanno lavorando sulle facciate dell’Ex istituto delle finanze, un edificio la cui storia ha inizio nell’ultimo decennio dell’ottocento, su progetto dell’architetto viennese Friedrich Setz, noto per aver disegnato diversi edifici postali in tutta l’Austria. L’area su cui viene costruito questo palazzo era, ai tempi, quella dalla Dogana, sorta, a sua volta, su un terreno occupato dalle antiche saline.
Proprio questo fatto rese necessaria, a seguito della demolizione degli edifici preesistenti, un’ingente opera di consolidamento del terreno, tramite la posa di 5000 pali di legno.
La costruzione terminò nel 1894 e il palazzo venne inaugurato dell’imperatore Francesco Giuseppe I. Fu un tale successo che i giornali e le cronache dell’epoca lo definirono il più elegante ed estetico palazzo costruito nell’ultimo ventennio.
Attualmente, le facciate, realizzate in stile neoclassico, si trovano in cattivo stato di conservazione a causa di fenomeni di degrado molto diffusi dovuti, in particolar modo, all’azione degli agenti atmosferici, oltre che a debolezze intrinseche dei materiali utilizzati. Gli intonaci, infatti, erano stati realizzati mediante impiego di sabbie provenienti dal mare, la cui composizione non permette di raggiungere una granulometria tale da rendere il materiale effettivamente durevole nel tempo. Si tratta, infatti, di intonaci a corpo unico contenenti poca graniglia, poveri di legante e molto impuri.