Dopo due anni e qualche mese di lavoro, è terminato il restauro della nostra Basilica, qui a Gallarate. Si è trattato di un lavoro lungo, a tratti complesso, ma giunti alla fine ci possiamo ritenere molto soddisfatti del risultato ottenuto. La Basilica ha assunto una nuova immagine, con colori più brillanti e luminosi, grazie alle operazioni di pulitura che hanno rimosso strati di smog e polveri depositatesi negli anni, ma, soprattutto, grazie al discialbo delle lesene e delle semicolonne che ha rimesso in luce la decorazione a marmorino a finto granito rosa.
Le tecniche utilizzate, alcune più sofisticate, altre che hanno fatto riferimento a procedimenti desunti dall’arte del restauro tramandata per secoli, hanno riguardato interventi di pulitura, consolidamento, stuccatura, doratura ed integrazione pittorica.
Per la gestione di questo cantiere abbiamo utilizzato un’innovativa piattaforma digitale che ci ha permesso di monitorare costantemente l’andamento dei lavori in maniere precisa e puntuale. Si è trattato di uno dei più significativi cantieri di restauro della Diocesi di Milano degli ultimi anni,che ha visto impiegati, ogni giorno, dai 10 ai 12 restauratori.
E proprio a questi restauratori va fatto un particolare ringraziamento, dal momento che è solo grazie al loro costante impegno e lavoro che la Basilica ha potuto rinnovarsi e diventare quello che oggi i nostri occhi possono osservare. In due anni di lavori sono passate molte persone, qui citiamo solo quelle che vi sono rimasti per quasi tutta la durata dei lavori. Perciò approfittiamo per ringraziare Costanza, Tommaso, Giulia, Loredana, Elisabetta, Emiliano, Valentina ed Elisa.
E grazie a Gianstefano, coordinatore della attività di restauro, per la sua grande passione e capacità dimostrata in questi anni.
Ed, infine, grazie ad Alberto, che è stato capocantiere per l’intera durata dei lavori e che, con grande capacità ed esperienza, ha saputo gestire questo complesso cantiere, supportando in maniera preziosa la direzione.
Complimenti a tutti!
Immagine in evidenza di Marco Introini